Certamente affittare casa è una fonte di reddito! Se da un lato ti permette di avere un’entrata in più, tieni in considerazione anche l’ammontare delle tasse da pagare.
Una volta acquistata casa e magari arredata, la si propone in affitto e dopo una scrematura di candidati ( di solito reddituale) si trova l'inquilino.
Si inizia a percepire il primo canone di affitto, ma anche a versare le prime imposte, VEDIAMOLE:
Le prime tasse sono imposta di registro e imposta di bollo da pagare al momento della registrazione del contratto (a meno che non si opti per la cedolare secca). Potrai decidere di pagare l’imposta di registro annualmente, oppure in un’unica soluzione per tutta la durata del contratto, ottenendo così uno sconto.
Un proprietario di un’immobile dovrà dichiarare di percepire un canone di affitto nella dichiarazione dei redditi: i canoni di locazione rappresentano infatti reddito tassabile a tutti gli effetti:
In caso di regime di tassazione ordinaria, le tasse variano in base agli scaglioni IRPEF
In caso di cedolare secca, indipendentemente dal reddito, si pagherà un’imposta sostitutiva fissa pari al 21% (ridotta al 10% nei casi previsti).
C’è poi la nuova Imu 2020, la novità 2020, un'unica tassa che unisce IMU E TASI, se con la vecchia Tasi anche gli inquilini pagavano una quota percentuale dell’imposta, dal 2020 sarà invece interamente a carico del proprietario dell’immobile.
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