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covid-19





Quando ne sentii parlare per la prima volta mi inquietai abbastanza, vedere ciò che succedeva in Cina mi sembrava irreale, un film. Io stavo risorgendo dalla malattia, la settimana dei primi contagi italiani stavo facendo il mio primo controllo follow up, esiti negativi! Avevo ripreso il mio lavoro da poco tempo anche se a tempo ridotto ma con lo spirito di chi non molla, di chi non si fa piegare dai dolori di prima mattina, di chi con un rossetto cerca di accettare un viso e un corpo segnato dalle cure, di chi sente il bisogno di tornare alla vita, quella di prima. Del cancro parlo poco, ma è presente nei miei pensieri,  ne ho timore e non lo sbeffeggio, so che potrebbe vincere la partita se volesse. Io combatto con le armi che mi danno e nel frattempo vivo, scrivo il blog, curo la mia famiglia e cerco di rientrare nella mia attività di agente immobiliare. Già, ma chi ti arriva? Covid-19, un nome che mi fa pensare ad un auto, a un prodotto commerciale e invece no, è un virus che mi fa tirar giù la saracinesca (cler come diciamo a Milano) e poi mi chiude in  casa per il bene di tutti. Lo si fa, è giusto. La mia casa è stato il mio rifugio e  poi  "Regina non ti devi ammalare" mi dico, e ad oggi nulla per fortuna né io né la mia famiglia, ma le immagini che quotidianamente questa guerra ci propone mi agita, la paura della morte che mi aveva accompagnato  nei momenti bui riaffiora nelle parole di chi piange un proprio caro, morto da solo senza l'affetto della  sua famiglia, penso a chi sta combattendo  in prima linea, penso al San Matteo di Pavia, uno degli ospedali di riferimento alla lotta del covid-19 e proprio lì mi operarono al tumore al seno. Ho molta fiducia nei nostri medici, sono i migliori.
Il mio blog è nato con l'intento di trasmettere leggerezza perché il lavoro ci occupa il maggior tempo della nostra giornata e i mie racconti sono fatti di persone, di episodi, di pensieri allegri, curiosi ma oggi vi ho raccontato una storia diversa, personale, un pezzo di me.
Ma solo per oggi, la prossima volta aspettatevi un simpatico intermezzo targato Regina agente immobiliare.
A risentirci
Regina

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Toc Toc

Non vi  è mai capitato di avere un dejà vu? Penso proprio di sì,  è quella sensazione di aver già vissuto per la seconda volta un'esperienza o un  momento. Ricordi del passato o di un'altra vita passata o futura? Il mio   di dejà vu passa da un Toc Toc, il rumore che si sente mentre si bussa una porta... Era primavera, la mia stagione preferita,  fiori che sbocciano, tepore gradevole e poche zanzare, quel giorno dovevo recuperare un mazzo di chiavi di una casa, la proprietaria era fuori città, io avevo un appuntamento di vendita  e lei mi aveva indirizzata dalla sua vicina che ne custodiva una copia. La vicina viveva in una casa indipendente,  bianca con le imposte verdi, l'ingresso direttamente su strada. Ero davanti alla porta, il numero civico corrispondeva a quello indicatomi, come il nome sulla cassetta della posta, ma niente campanello, rimasi un po' sorpresa, sulla porta vi era un picchiotto sotto forma di anello. Bussai...Toc Toc, aspettai forse una ventina

In treno...

Sto guardando fuori da un finestrino del frecciarossa direzione  milano centrale, è  una mattina di luglio, l'aria condizionata non mi fa sentire il  calore del sole  che si avverte solitamente vicino alla vetrata. Non sono a mio agio, la fobia per i mezzi di trasporto mi tiene sempre in allerta, l'ansia pervade il mio corpo dalla punta dei piedi al capo, chiudo gli occhi con l'invana speranza che tutti passi in fretta, ma niente, li riapro, davanti a me c'e’ mio figlio, adolescente a cui  ho già rivolto decine di richiami per fargli indossare la mascherina, mi risponde che il cervello rifiuta l'idea. Punto e basta. Penso che l’adolescenza sia un periodo di nebbia in tutti i sensi. Cerco di ricordarmi io alla sua età, ma  meglio di no. Il motivo del viaggio per rientrare a casa dalle vacanze è  proprio lui  o meglio una festa di compleanno a cui non può,  a suo dire, mancare. Quattro giorni a casa e poi si ritorna per trascorrere gli ultimi giorni di m

RICORDI

ORAMAI E' NOTO CHE LE "CASE CHE PARLANO" SONO LE MIE PREFERITE, IL RACCONTO DI VITE VISSUTE ATTRAVERSO GLI ARREDI, GLI OGGETTI, LE FOTOGRAFIE, LE RIFINITURE DEI MATERIALI  MI REGALA  OGNI VOLTA LA SENSAZIONE DI TRASPORTARMI  NEL PASSATO ANCHE QUELLO MAI VISSUTO SEMPLICEMENTE APRENDO UNA PORTA.  LE CASE DI FAMIGLIA,  CON ALMENO UN CINQUANTENNIO DI VISSUTO,  PER CHI COME ME AMA VIAGGIARE DI FANTASIA SONO DEI VERI PROPRI SET PERFETTI PER UN FILM DAL SAPORE ROMANZATO.  GIA' ALL'ESTERNO DELL'ABITAZIONE CAPISCO SE HO DIFRONTE UNA CASA CHE PARLA  ED INCOMINCIO  A COLGLIERNE  TUTTI I DETTAGLI, QUALI IL VIALETTO, L'ANDRONE  DEL PALAZZO, LA PORTA PRINCIPALE, I MARMI LUCIDATI A SPECCHIO, LE PORTE CON INSERTI IN VETRO, LE LIBRERIE, LE TANTE FOTO CHE ORAMAI QUASI NESSUNO HA SE NON' A PORTATA DI SMARTPHONE,  INTERESSANTI ANCHE GLI INGRESSI CON SCRITTOI, PORCELLANA  A VISTA, DIVANI E POLTRONE CHE GODREBBERO DEL TITOLO DI PEZZI DA MODERNARIATO ED INFINE LE  LAMPADE. E